Spesso le persone approdano alla psicoterapia quando si sentono travolte e sopraffatte dalle emozioni negative.

La sensazione di non avere alcuna padronanza sul proprio mondo interno è fortemente destabilizzante, genera disagio e aumenta l’ansia. Quando stiamo male ci sentiamo abitati da emozioni troppo intense sulle quali ci pare di non avere alcun controllo: i contenuti della nostra mente sembrano avere una volontà propria, proprio come quando il pc si inceppa e se ne infischia dei nostri comandi.

In questi momenti le emozioni diventano nemiche da mettere a tacere e così, per non stare troppo male, più o meno consapevolmente, ci disconnettiamo da noi stessi, mettiamo il nostro mondo interno in “modalità silenzioso” e tentiamo di distrarci con il cibo, il sesso, l’attività fisica o l’alcol, più in generale il “fare” diventa un modo per non sentire.

Ma le emozioni cacciate via a forza si ripresentano spesso in modo prepotente e non molto educato sotto forma di sintomi, ci segnalano la loro presenza poco carinamente e, come un “trojan” che invade il sistema, ricompaiono sotto un’altra forma per farsi ascoltare. Alle volte usano il corpo come palcoscenico e si trasformano in disturbi psicosomatici difficili da ignorare.

Ecco allora che l’obiettivo principe dello psicologo e psicoterapeuta è la messa a fuoco delle emozioni, la loro osservazione e accettazione: da ospiti indesiderati, attraverso il percorso terapeutico, diventano alleate preziose grazie alle quali possiamo ottenere informazioni utili sui nostri bisogni e desideri, sulle nostre paure, in generale sul nostro modo di funzionare e di relazionarci agli altri. Durante le sedute il terapeuta invita il paziente a fermarsi e guardarsi dall’esterno, lo allena a monitorare e modulare i propri stati mentali e corporei e a considerare la sua visione del mondo solo come una delle tante possibili.

La terapia, in quest’ottica, è come un gioco di squadra dove è il paziente ad essere l’esperto di sé stesso e il terapeuta, grazie alle proprie conoscenze e competenze, lo accompagna e lo guida, all’interno di una relazione emotivamente significativa, in questo percorso di consapevolezza verso una maggiore flessibilità e padronanza del proprio universo emotivo.